domingo, 17 de abril de 2011

UMA VIAGEM




E’ Lula la speranza di emancipazione per il popolo brasiliano.

Si può sintetizzare così la due giorni di incontri a Villa Baruchello, organizzati dall’Assessorato alla Cultura e dall’Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche, sezione di Fermo, per conoscere più da vicino il "nuovo Brasile" del Presidente Lula. "Due giornate intense ed emozionanti, con un notevole riscontro di pubblico che ha seguito l’intero percorso della manifestazione - ha dichiarato il Sindaco Mario Andrenacci – Due giornate in cui abbiamo preso coscienza delle drammatiche condizioni di un popolo, ma soprattutto di tanti bambini privati dell’infanzia e dei loro sogni per lavorare nei campi e contribuire così al sostentamento della famiglia, ma anche delle speranze di tanti lavoratori che si battono per la dignità e per un futuro migliore".

Una mostra fotografica, un seminario ed un concerto hanno testimoniato la difficile condizione di un popolo che lotta da anni per il riscatto da una condizione di povertà caratterizzata dallo sfruttamento del lavoro minorile. Un paese sterminato, più grande dell’Europa, in cui convivono realtà completamente diverse, dove, accanto al benessere della borghesia e dei latifondisti si trova una situazione di profonda miseria che costringe grandi masse all’indigenza ed alla lotta quotidiana per la sopravvivenza. Una battaglia che non risparmia nemmeno le donne e i bambini, costretti a "condividere coi loro genitori il pesante lavoro dei campi fin dalle quattro del mattino, nonché la dura vita che ha caratterizzato il lungo cammino della lotta per la riforma agraria", ha affermato Antonieta de Sant’Ana che, con la fotografia ha documentato soprattutto il lavoro delle donne e la loro lotta per la terra a fianco del movimento di "Sem Terra". "La donna brasiliana è inserita con una presenza forte nella lotta per la riforma agraria – ha ribadito Antonieta de Sant’Ana - La sua partecipazione per la conquista della terra, insieme con il suo compagno o sola, diventa più marcata a partire dagli anni ‘80 quando il movimento dei lavoratori agricoli "Sem Terra" si espande per tutto il paese. Allora la donna passa dall’ambiente domestico alla "lideranza" nelle manifestazioni politiche".

Ma la mostra ha attestato anche l’organizzazione del lavoro delle donne in cooperativa, soprattutto nel settore del riciclaggio dei rifiuti (nella Goiania), le donne sopravvissute dei "quilombos", antiche comunità autogestite formate da schiavi fuggiti o ribellatisi ai loro padroni che cercano preservare i propri costumi e la loro cultura secolare e la dura condizione dei bambini.

Situazione ribadita nel seminario di sabato pomeriggio dove il professor José Paulo Pietrafesa, dell’Università di Goiania, ma più in generale tutti i relatori, hanno puntualizzato la grande difficoltà che Lula incontra per emanare le riforme necessarie a modificare radicalmente la condizione della propria gente, la sua necessità di muoversi con equilibrio e moderazione, ma anche l’impazienza del popolo che da anni chiede la terra e condizioni di vita più dignitose. Nonostante le difficoltà Lula, secondo Pietrafesa, resta l’unica speranza per il Brasile e per l’America latina.

L’iniziativa, che si è conclusa con un concerto di musica brasiliana organizzato dal Centro Culturale Bandu d’Arte, ha coinvolto anche le scuole che hanno partecipato attivamente con quattro classi di terza della scuola media Galilei-Marconi.

19/10/2004